⚠️ Disclaimer di Sicurezza
Attenzione: L'aggiornamento manuale di WordPress, se effettuato in modo errato, può causare gravi malfunzionamenti, perdita di dati o addirittura rendere il sito completamente irraggiungibile.
È fondamentale seguire con precisione ogni passaggio indicato nella guida, eseguire un backup completo e lavorare preferibilmente in un ambiente di staging.
Se hai dubbi o ti trovi davanti a un errore che non riesci a risolvere, non improvvisare: contattami: sono un tecnico specializzato WordPress e offro assistenza personalizzata.
Perché scegliere l'aggiornamento manuale di WordPress?
L'aggiornamento manuale di WordPress è spesso visto come un compito tecnico riservato agli esperti, ma in realtà offre vantaggi significativi anche a chi desidera semplicemente un maggiore controllo sul proprio sito.
Mentre gli aggiornamenti automatici promettono semplicità, non sono sempre affidabili in situazioni complesse o con siti altamente personalizzati; non puoi immaginare quante volte vengo contattato da aziende con il sito crashato a seguito degli aggiornamenti automatici.
Perché allora aggiornare WordPress manualmente? Perché permette una gestione più consapevole, una personalizzazione degli aggiornamenti e la possibilità di prevenire errori dovuti a incompatibilità tra plugin e temi.
Controllo totale: quando l'automatico non basta
Chi gestisce un sito WordPress sa che questo CMS è tanto potente quanto interconnesso tra tutti i suoi componenti e le innumerevoli righe di codice: basta un singolo errore per ritrovarsi con la "schermata bianca" o il messaggio "Fatal error".
L'aggiornamento manuale consente di decidere cosa aggiornare e quando, riducendo il rischio di problemi imprevisti.
Gli aggiornamenti automatici, infatti, possono causare malfunzionamenti se un plugin non è compatibile con la nuova versione; questo capita più spesso di quanto tu possa immaginare, soprattutto se nel tuo sito hai installato decine di plugins installati per motivi che nemmeno ti ricordi (ti ho beccato...non ti nascondere!).
Con il metodo manuale, invece, hai piena visibilità e puoi verificare ogni passaggio; in altre parole puoi aggiornare un plugin alla volta e verificare il corretto funzioanmento del sito, puoi controllare il log dei cambiamenti del plugin e tenere traccia delle versioni per un eventuale "rollback" (te lo spiego dopo).
Appassionarsi e conoscere il sito nel profondo
Oltre agli aspetti tecnici, se me lo permetti, c'è anche un lato prettamente umano: aggiornare manualmente offre soddisfazione personale e un'interazione più profonda con il software.
Imparare come funziona WordPress, conoscere la struttura dei file, comprendere i processi di aggiornamento e risoluzione problemi rafforza il legame con il proprio sito: sembra una sciocchezza eppure questo "appassionamento" e "conoscenza intima" del software possono fare la differenza.
Perdonami ora se mi dilungo su questa parentesi filosofica, ma se proprio devo dire cosa fa la differenza tra un bravo tecnico e uno mediocre, è l'amore e la cura con la quale svolge il suo lavoro; non potrei mai risolvere problemi da mal di testa per i miei clienti, se in fondo questo lavoro non mi piacesse e non fossi allineato con la trepidazione del cliente per il suo progetto!
Prepararsi all'aggiornamento: "la regola dell'ABC"
Prima di procedere con l'aggiornamento manuale, è fondamentale prepararsi adeguatamente; per tale motivo ho creato "la regola dell'ABC" che si compone di tre step: Ambiente di staging > Backup > Compatibilità.
1) Ambiente di staging: prova prima di lanciarti
Il primissimo passo che ti consiglio di compiere è creare un ambiente cosidetto di staging, ossia una copia esatta del tuo sito web, in una sottocartella.
Lavorare su una copia del sito ti offrirà un'estrema libertà di agire senza paura di fare danni, ed è in assoluto il modo migliore di effettuare aggiornamenti e modifiche ad un sito web senza ledere alla sua integrità.
Gli hosting un po' più costosetti offrono strumenti per creare facilmente un ambiente di test:
- SiteGround: accedi a Site Tools, seleziona "Staging" sotto "WordPress" e segui la procedura guidata per creare una copia del tuo sito. Assicurati che il database sia inferiore a 2GB e che ci sia spazio sufficiente sull'account.
- Netsons: non offre uno strumento di staging integrato. Puoi creare manualmente una copia del sito in una sottocartella o sottodominio, duplicare i file e il database, e configurare il file wp-config.php di conseguenza.
Altri hosting più economici, come Serverplan, Aruba o OVH non offrono la possibilità di creare uno staging con un click; in tal caso potrai "duplicare" il sito con Duplicator, cosa che ti creerà contemporaneamente anche una copia di backup (vedi punto successivo).
NOTA IMPORTANTE! Alcuni siti prevedono degli automatismi come l'invio di email, il lancio di script ecc. Ovviamente devi conoscere attentamente questi automatismi e disattivarli nel sito di staging, per evitare scenari poco piacevoli.
2) Backup: il tuo paracadute digitale
Anche se hai creato lo staging, devi effettuare un backup ...te lo ordino! :D
Ti starai chiedendo "se lavoro sullo staging che senso ha fare un backup del sito?"
La risposta è che siamo umani e l'errore è sempre dietro l'angolo: potresti lavorare erronemante sul sito live o confondere le cartelle nello spazio web (cosa plausibile quando ti muovi tra MIGLIAIA di cartelle e files).
Altro scenario, raro ma non impossibile, potrebbe essere attivo un automatismo nel sito di staging che va a modificare il sito live, come detto al punto precedente.
Insomma, effettuare un backup è obbligatorio, anche perché esistono tanti ottimi plugins per effettuarlo, tra i quali UpdraftPlus, BackWPup e il mio preferito Duplicator (che come detto prima ti aiuta anche nel caso in cui l'hosting non ti permetta di creare lo staging velocemente).
Nota finale: ricorda di salvare la copia di backup su più location se possibile: sul sito, in locale, sul cloud; sembro paranoico, ma soprattutto se lavori su siti di grande valore non puoi permetterti errori.
3) Compatibilità: controllare la compatibilità di temi e plugin
L'ultimo passo per preparasi all'aggiornamento è verificare che plugin e temi siano compatibili con la tua versione di WordPress.
Per farlo ti consiglio innanzitutto di seguire i gruppi a tema WordPress su Facebook oppure forum come Connect.gt di Giorgio Taverniti o l'immenso quanto oldstyle webmasterworld.com; su questi "salotti virtuali" trovi spesso utenti che avvertono la community rispetto eventuali incompatibilità nelle quali si sono imbattuti.
Se il dubbio è grande e vuoi un ulteriore grado di sicurezza, consulta i changelog e le pagine ufficiali di supporto dei vari componenti; questo è particolarmente utile quando aggiorni componenti invasivi e frequentemente aggiornati, come JetPack o Elementor.
Infine, potresti usare plugins creati appositamente per verificare la compatibilità degli aggiornamenti, come Better Plugin Compatibility Control oppure Plugin Compatibility Checker.
BONUS: fai uno screeshot alla pagina dei plugins e del tema
Quando si lavora in ambito informatico, può capitare di perdere per strada dati importanti, cosa che può complicare la vita non di poco; in tal senso è fondamentale sempre salvare informazioni e prendere appunti del processo che si sta seguendo.
Un trucchetto semplice ma che può salvare la vita è quello di fare uno screenshot a tutta la pagina dei plugins e dei temi.
In tal modo saprai sempre quali erano le versioni di temi e plugins prima dell'aggiornamento, casomai avessi la necessità di tornare alla versione precedente; è una casistica non proprio rara, a me ad esempio capita 1 volta su 30, non proprio poco insomma!
Come eseguire l'aggiornamento manuale: il processo passo-passo
Ora che hai preparato tutto, è il momento di passare all'azione; ti elenco di seguito la procedura step-by-step per effettuare l'aggiornamento.
1) Scarica la versione più recente di WordPress
Vai sul sito ufficiale di WordPress e scarica l'ultima versione.
Avvertenza "di contorno": quando si scarica un software da internet, occorre sempre controllare che ci si trovi difronte al sito ufficiale; una delle truffe più comuni infatti prevede di creare una copia del sito, magari promuoverla con pubblicità a pagamento, per farti scaricare una copia infettata del software; per evitare questa cosa, assicurati che l'indirizzo del sito sia effettivamente WORDPRESS.ORG.
2) Carica i file via FTP o cPanel
Utilizza un client FTP come FileZilla oppure il file manager del tuo hosting via cPanel, ed effettua le seguenti operazioni con molta attenzione:
- Rinomina le cartelle
wp-admin
ewp-includes
con qualche nome del tipowp-admin-VECCHIO
ewp-includes-VECCHIO
; questo passaggio "disattiva" tali cartelle e ti permette di "riattivarle" nel caso di problemi, in maniera molto veloce. - Copia i files della root dentro una cartella del tipo
root-VECCHIA
- Carica le cartelle
wp-admin
ewp-includes
prendendole dalla cartella che hai scaricato da WordPress.org. - Concentrati ora sui files nella root della cartella WordPress che hai scaricato: cancella wp-config.php e carica tutti i files rimanenti nella root del sito; il client ti chiederà se vuoi sovrascrivere i files preesistenti, rispondi "SI" a tutti gli avvisi.
Fatto! in teoria ora potresti visitare il sito e verificare che tutto funzioni correttamente.
(Ricordati al termine del lavoro di cancellare wp-admin
e wp-includes
)
3) Aggiorna il database
Spesso, dopo un aggiornamento manuale, WordPress potrebbe comunicarti che è necessario un aggiornamento del database: niente paura è tutto normale: questo processo adatta la struttura del database alla nuova versione di WordPress.
Clicca su "Aggiorna database" e attendi il completamento.
4) Verifica finale: il tuo sito è vivo e vegeto?
Hai completato l'aggiornamento manuale! Bene, ora controlla che il sito funzioni correttamente sia nel frontend che nel backend in maniera approfondita:
- Svuota qualsiasi cache, per assicurarti di visitare la versione "nuova" del sito
- Visita le pagine principali del backend: Bacheca, Aggiornamenti, Plugins
- Prova a creare un articolo o una pagina usando svariati widget anche "complessi" (slideshow, gallerie, ecc) e poi visualizzale frontend
- Prova a creare tipi di post personalizzati, come Prodotti, Portfolio, ecc
- Se hai plugins con sistemi di test (invia un messaggio di prova, testa la configurazione, ecc) lanciali e controlla il risultato
- Vai frontend e controlla le pagina chiave: Home, Blog, Categoria, 3-4 articoli a campione, Contatti, ecc
- Se hai moduli per inviare messaggi, fai un invio di prova; se vuoi essere sicuro controlla il risultato inviando un messaggio a mail-tester.com un ottimo servizio che misura la qualità del tuo sistema di invio email.
- Se hai funzionalità particolari, provale: acquisto prodotti, prenotazione camere, ricerche avanzate, sistemi multilingua, ecc
- Controlla il file miodominio.com/sitemap.xml per verificare che sia tutto ok
- Apri la console (in quasi tutti i browser lo si fa con F12) e controlla che non vi siano errori javascript
- BONUS: ricontrolla tutto anche da telefono, in quanto è il disposivito più usato dagli utenti e quello usato da Google per valutare il tuo sito ai fini del posizionamento sul motore di ricerca (Mobile-first Indexing)
Se tutto è in ordine, congratulazioni: l'aggiornamento manuale di WordPress è stato un successo!
Aiuto! Si è presentato un errore!
Dopo un aggiornamento potrebbero presentarsi vari errori, ecco i più comuni:
- "Schermata bianca della morte"
- Errore critico su WordPress
- Errore 500 Internal Server Error
- Errore 504 Gateway Timeout, se l'aggiornamento o qualche processo richiede molto tempo
- Errore 404 in WordPress, soprattutto nel frontend, nelle pagine oltre la Home
Ora non farti prendere dal panico e prova ad effettuare le seguenti operazioni nella successione che ti indico.
1) Attiva il debug e controlla gli errori
Attiva il debug di WordPress modificando il file wp-config.php
con define('WP_DEBUG', true);
.
Questo creerà un file di log nella root di WordPress dove verranno scritti eventuali errori di programmazione; osservando gli errori si potrebbe accendere la proverbiale lampadina.
Nota: al termine delle operazioni disattiva il debug, in quanto l'attività di scrittura nel file di log e le dimensioni di quest'ultimo pesano inutilmente sul server; oltretutto il log è leggibile dall'esterno e questo può offire dati importanti a malintenzionati e malwarebot!
2) Disattiva plugin uno ad uno, fai il rollback
Se dopo l'aggiornamento il sito appare rotto o alcune funzionalità non funzionano, è probabile un conflitto tra plugin o tema.
Per assicurarsi che il problema non sia uno dei plugins, la strada più semplice è disattivarli uno per volta e vedere se il problema scompare.
Se non è possibile disattivarli dal backend poiché questo è irraggiungibile, puoi farlo via FPT, spostando le cartelle dei plugins, una alla volta, fuori dalla cartella /plugins, magari dentro ad una cartella /TEMPORANEA.
Se individui un plugin problematico, potrai valutarne la sostituzione con uno simile oppure provare ad effettuare l'aggiornamento manualmente.
Se il plugin è necessario e l'aggiornamento manuale non risolve, puoi fare il rollback alla versione precedente, ossia riportare il plugin alla versione precedente all'aggiornamento; qui scoprirai che lo screenshot fatto ai plugins e temi è cruciale per la tua sopravvivenza!
Per effettuare il rollback, puoi agire con un plugin tipo WP Rollback.
Nota: togliti dalla testa di fare il rollback manualmente, perché quando installi o disinstalli un plugin vengono attivate varie operazioni in automatico che cambiano database e files; se tali operazioni non si effettuano a causa di una sostituzione manuale della cartella, rischi di ficcarti in un bel ginepraio!
3) Prova a sostituire il tema con uno default
Passiamo al tema; per verificare che non sia lui il problema prova a cambiarlo con un tema di default di WordPress come Twenty Twenty-Four.
Se il problema è il tema, farai il rollback del tema, così come ti ho indicato per i plugins (vedi punto precedente).
4) Riparti da zero, procedendo passo-passo
Se l'aggiornamento fallisce in modo catastrofico, ripristina il backup completo eseguito prima dell'intervento.
Ora potrai ricominciare l'aggiornamento, magari passo passo e verificando ad ogni step che tutto stia procedendo correttamente; in tal modo sarà più facile identificare eventuali problemi.
Inoltre, avendo attivato il debug al punto 1, saprai se alcuni passaggi generano errori di codice, ritrovandoteli nel file di log.
Domande frequenti: tutto quello che vuoi sapere
Quanto tempo ci vuole per aggiornare manualmente?
In media, l'aggiornamento manuale di WordPress richiede dai 15 ai 45 minuti, a seconda della complessità del sito e della tua esperienza.
Se però si presentano errori, la loro risoluzione potrebbe impiegare anche giorni!
Posso aggiornare senza FTP?
Sì, se il tuo hosting fornisce un file manager, come ad esempio cPanel; in tal caso potrai caricare i file direttamente dal pannello di controllo, evitando l'uso di FTP.
Cosa succede se salto una versione?
Saltare aggiornamenti può causare incompatibilità e problemi di sicurezza.
È sempre meglio procedere in ordine cronologico, testando ogni versione intermedia se possibile.
Chi chiamo in caso di disastro?
Che domande...MARCO PANICHI! :D
Conclusione: il tuo sito WordPress è pronto per il futuro
Ti ho mostrato tutti gli aspetti dell'aggiornamento manuale di WordPress, dalla preparazione alla risoluzione dei problemi più comuni.
Con un po' di attenzione e le giuste precauzioni, questo processo può diventare parte integrante della tua strategia di manutenzione, contribuendo a migliorare la sicurezza, le performance e l'affidabilità del tuo progetto online.
Tuttavia, ogni sito ha le sue particolarità e, se incontri difficoltà o vuoi affidarti a un esperto per evitare rischi inutili, non esitare a contattarmi.
Come tecnico specializzato WordPress, posso offrirti supporto completo, aggiornamenti sicuri, ottimizzazione avanzata e un servizio su misura per le tue esigenze.
Che altro dire...BUON LAVORO!