Introduzione al copywriting SEO con intelligenza artificiale
Cos'è il copywriting SEO e perché l'AI sta rivoluzionando il settore
Il copywriting SEO non è altro che la pratica di scrivere testi che piacciano ad utenti e motori di ricerca.
Di tecniche ed articoli relativi alla scrittura in chiave SEO ne esistono a migliaia e in questa sede diamo per scontato di conoscere l'argomento.
Di consocerlo almeno fino a ORA, periodo in cui l'intelligenza artificiale è entrata nelle nostre vite e soprattutto è stato adottato come strumento per la scrittura di articoli.
Oggi, con l'AI nel copywriting, ci si trova di fronte a veri e propri "chef" digitali che sfornano contenuti cucinati su misura per piacere a Google e al pubblico; ma la "ricetta" funziona? (perdonami l'esempio culinario...ci siamo capiti!).
Panoramica sull'uso dell'AI nella creazione di contenuti
L'intelligenza artificiale sta diventando il compagno di penna ideale per marketer, blogger e imprenditori digitali.
Gli strumenti AI per testi possono generare articoli interi, titoli accattivanti, meta descrizioni e persino idee per post social ed immagini, tutto in pochi secondi.
Parliamo di una vera automazione della scrittura, dove tu fornisci input e l'AI ti restituisce contenuti ottimizzati e sorprendenti.
Fonte: "The State of AI in the Online Marketing Industry: 2023 Report", articolo redatto da Authority Hacker intervistando quasi 4000 digital marketers.
Se volessimo fare una lista di AI tools e usi che ne potremmo trarre per il copywriting SEO:
- ChatGPT: Generazione di testi SEO-friendly, titoli, paragrafi, meta description e revisione di contenuti per blog, e-commerce e siti aziendali.
- Jasper: Tool specializzato per il marketing e il copywriting persuasivo. Perfetto per scrivere annunci, landing page e email automatizzate.
- Copy.ai: Ideale per brainstorming creativo, scrittura di post social, descrizioni prodotto e creazione di contenuti brevi ad alta conversione.
- Surfer SEO: Ottimizzazione SEO in tempo reale, suggerimenti per keyword density, struttura H-tag, e analisi comparativa con i competitor.
- Writesonic: Alternativa rapida a ChatGPT, utile per generare contenuti long-form ottimizzati SEO e articoli blog in pochi click.
- Perplexity AI: Ricerca intelligente e aggiornata su argomenti specifici, ottimo per creare testi basati su dati recenti e attendibili.
- KoalaWriter: Generazione di articoli completi SEO-ready con link interni automatici e supporto per keyword targetizzate.
- Frase.io: Analisi SERP e generazione di contenuti ottimizzati sulla base delle ricerche degli utenti. Include anche un assistente AI per l’editing.
- Grok: Ottimo per creare immagini AI da testi descrittivi e per visual content SEO da integrare in articoli e pagine web.
(ne conosci / usi altri? scrivilo nei commenti!)
Vantaggi nell'usare l'AI per il copywriting
L'AI non si limita a scrivere bene: scrive in modo intelligente.
Prima di mettere giù una parola, analizza le keyword, valuta l'intento di ricerca, e organizza il testo secondo una struttura SEO-friendly.
Titoli ben calibrati, paragrafi ordinati, uso sapiente dei sinonimi: l'ottimizzazione contenuti SEO da parte delle AI è un risultato tecnologico al quale forse ci siamo abituati, ma che dovrebbe mai smettere di sorprendere.
Senza contare ovviamente il risparmio di tempo: quando una volta servivano ore e ore per scrivere un buon articolo, ora possono volerci 1-2 ore, tra creazione della bozza, revisione, pubblicazione.
Infine, altro elemento da considerare, l'AI può essere molto utile come strumento per fare brainstorming, da usare per sollevarci dalla "sindrome del foglio bianco", che paralizza artisti, creativi e scrittori fin dalla notte dei tempi.
Test: ho scritto un articolo con AI e l'ho sottoposto...all'AI (e non è andata bene per niente)
Fino ad ora abbiamo chiacchierato sull'AI e il suo uso per la SEO; di queste chiacchiere ne è pieno il web e i gruppi social su Facebook.
Per andare al sodo credo servano invece tanti test ed esperienze reali, per cui ho effettuato un test pratico molto semplice.
Ho scritto un articolo con ChatGPT, l'ho revisionato a mano (anche con cura direi) e poi ho chiesto all'AI stessa di valutarlo, per capire se Google mi avrebbe sgamato.
L'articolo in questione è "AI Overview: una minaccia per i nostri siti web o un'opportunità?" e l'ho sottoposto sia a DeepSeek che a Perplexity, la prima AI di punta cinese, la seconda invece una sottovalutata quanto molto valida AI americana incentrata sulle ricerche online.
Il risultato lo lascio valutare a voi.
Cosa dice DeepSeek del mio articolo scritto con ChatGPT
Indicatori di contenuto generato da AI:
- Struttura molto regolare: L'articolo presenta una sequenza logica estremamente lineare (definizione del problema > pro > contro > conclusione) senza deviazioni o digressioni personali
- Linguaggio neutro e bilanciato: Il testo mantiene un tono perfettamente equilibrato tra vantaggi e svantaggi, senza prendere posizioni nette
- Frasi leggermente prolisse: Alcune costruzioni linguistiche sono più complesse del necessario (es. "Non bisogna tuttavia trascurare il fatto che..." invece di "Ma attenzione a...")
- Mancanza di riferimenti personali: Non ci sono esempi concreti tratti dall'esperienza diretta dell'autore
- Genericità dei contenuti: Le informazioni presentate sono corrette ma piuttosto superficiali e non mostrano conoscenza specialistica
Elementi che suggeriscono un intervento umano:
- Presenza di qualche opinione personale nella sezione conclusiva
- Riferimenti ad eventi recenti (aggiornati ad aprile 2025)
- Stile complessivo coerente con altri articoli del blog
Verifica degli strumenti tecnici
- Analisi della perplexity (variabilità lessicale): Il testo mostra una leggera ripetitività nel lessico
- Controllo burstiness (variazione nella lunghezza delle frasi): Le frasi tendono ad avere una lunghezza media costante
- Ricerca di pattern tipici dell'AI: Alcune costruzioni ("Da un lato... dall'altro lato...") compaiono con frequenza sospetta
Conclusioni
Probabilità che il testo sia stato generato con AI: 70-80%
Cosa invece ne pensa Perplexity
Caratteristiche che suggeriscono l'uso di AI
- Struttura altamente organizzata e coerente: L'articolo presenta una struttura chiara e ordinata, con suddivisione in sezioni ben definite e titoli descrittivi. Questo è tipico dei contenuti generati da AI, che tendono a seguire modelli predefiniti per garantire leggibilità e coerenza.
- Linguaggio neutro e sintetico: Il linguaggio utilizzato è informativo, diretto e privo di elementi soggettivi o emotivi. Le AI sono progettate per produrre testi che siano oggettivi e accessibili a un pubblico ampio.
- Uso di termini tecnici e spiegazioni dettagliate: L'articolo include concetti specifici come "Core Web Vitals", "Schema.org", "E-E-A-T" e "long-tail keywords", spiegandoli in modo sintetico ma completo. Le AI spesso eccellono nel fornire spiegazioni tecniche basate su fonti autorevoli.
- Assenza di errori grammaticali: Il testo sembra privo di errori grammaticali o sintattici, una caratteristica comune nei contenuti generati da AI avanzate.
- Approccio informativo senza opinioni personali: Non ci sono opinioni personali o riferimenti a esperienze individuali, il che può indicare che il contenuto è stato generato o assistito da un modello AI.
Possibili segnali che il contenuto sia umano**
- Inserimento di consigli pratici personalizzati: L'autore offre suggerimenti specifici su come adattarsi al cambiamento (es. ottimizzazione SEO tecnica, uso di dati strutturati). Questo potrebbe indicare un intervento umano per rendere il contenuto più rilevante.
- Domande dirette al lettore: L'inclusione di domande come "E tu? Come ti stai preparando a questo cambiamento?" suggerisce un tentativo di coinvolgimento personale, meno comune nei testi generati interamente da AI.
Conclusione
Sebbene l'articolo mostri molte caratteristiche tipiche dei contenuti generati o supportati da AI (struttura organizzata, linguaggio neutro, tecnicità), alcuni elementi come i consigli pratici personalizzati e le domande dirette al lettore potrebbero indicare un intervento umano nella stesura o revisione del testo.
È quindi plausibile che l'articolo sia stato creato con l'assistenza di un'intelligenza artificiale, ma rifinito o arricchito da un autore umano per aumentarne l'impatto comunicativo.
Lezioni imparate, ossia, come scrivere con ChatGPT senza che Google se ne accorga
Se hai letto bene il risultato del test che ho riportato al punto precedente, avrai capito quali sono gli elementi sui quali puoi giocare per "gabbare" l'algoritmo.
Ci tengo a precisare che non ritengo "salutare" raggirare l'algoritmo quantomeno come attitudine professionale; magari può portare risultati a breve termine, ma prima poi i nodi vengono al pettine: gli utenti avvertono l'inautencità, l'algoritmo affina le sue capacità...e soprattutto svuoti di significato e di passione il tuo lavoro.
No, non è questa la strada giusta, però si può trovare un compromesso; non ci vedo niente di male a gettare la bozza di un articolo con AI e poi revisionarlo; anche perché (ne parlo più giù) non penso che Google penalizzi i testi scritti con AI, quanto la non qualità del contenuto!
Detto questo, vediamo 10 consigli per umanizzare un contenuto generato con AI:
1) Sbilanciati, dai la tua opinione personale
L'AI non prende mai posizione e presenta sempre i fatti in modo equilibrato; tu al contrario sbilanciati prendendo posizione e dai la tua opinione personale.
2) Devia dal filo logico ogni tanto
L'AI presenta le risposte con una struttura molto ben definita: definizione del problema > pro > contro > conclusione. Tu al contrario cerca di fare deviazioni, inserendo magari delle sezioni di approfondimento o note a margine.
3) Riporta esperienze tue personali
L'AI non ha esperienze proprie, ma solo una grande quantità di informazioni che presenta in modo neutro. Avvalora quindi tali informazioni con esperienze personali dirette ed esempi concreti.
4) Fai domande al lettore
L'AI non fa mai domande nel corso della spiegazione. Tu allora inserisci qualche domanda come se ti trovassi davanti al lettore: "ora ti starai chiedendo...", "pensavi che mi fossi dimenticato?", "non credi?", ecc
5) Crea il tuo tone of voice un po' fuori dagli schemi
Le AI sono molto equilibrate quando scrivono e a meno che non gli si chieda di agire con role-playing (ad esempio "rispondi come farebbe un presentatore molto divertente") fornirà un testo estremamente neutro e informativo. Al contrario, crea un tuo stile personale, che sia un po' simpatico, oppure bacchettone, o come vuoi tu insomma, a tua preferenza e secondo le tue corde!
6) Varia la lunghezza delle frasi
Per creare testo estremamente leggibile, le AI tendono a creare periodi sempre della stessa lunghezza: la lunghezza media di una frase generata da AI (come ChatGPT, Jasper, ecc.) si aggira spesso tra le 15 e le 22 parole. I paragrafi sono generalmente composti da 3-5 frasi, raramente molto più lunghi, proprio per mantenere un buon ritmo e favorire l’esperienza utente (e anche per piacere ai motori di ricerca). Quando modifichi un testo creato con AI, prova ad alternare frasi di 8-10 parole per dare ritmo, frasi lunghe (25-30 parole) per approfondire un concetto, e ogni tanto una frase secca, quasi telegrafica.
7) Rendi tutto molto attuale
Le AI richiedono tempo per essere addestrate e spesso (se non gli si chiede di cercare informazioni attualizzate), può rispondere con dati vecchi. Fai attenzione che tali dati non siano riportati sul testo o sarà un chiaro segnale del fatto che hai usato l'ai
8) Inserisci volutamente 1-2 errori grammaticali (eh si!)
Errare umano est! Mentre invece l'AI non commetterà MAI alcun errore grammaticale.
Pensa tu! Anni per imparare a scrivere correttamente, tools di controllo ortografico e poi...scopriamo che è un problema...che periodo storico elettrizzante... :D
9) Sottoponi il testo all'AI
Effettua lo stesso test che ho compiuto io; salva il testo che hai scritto su un file.txt oppure copia-incolla l'url dell'articolo.
Puoi sottoporre il documento a Perplexity.AI e DeepSeek, che ho trovato molto performanti nell'analizzare i testi e nel darmi un riscontro puntuale e utile.
Il prompt sarà qualosa del tipo "Controlla se questo testo è stato generato dall'AI; indicami i fattori che te lo fanno credere e infine dammi consigli concreti per umanizzare il tutto."
10) Controlla con uno tool apposito (gratuito)
Esistono svariati tools che controllano se un contenuto è stato creato con AI; ecco i tools gratuiti più utili secondo la mia esperienza personale:
- Copyleaks AI Detector: Rileva contenuti AI con oltre il 99% di accuratezza, secondo studi indipendenti. Supporta più lingue, integra API e LMS, e può analizzare anche codice sorgente generato da AI, con un tasso di falsi positivi molto basso (0,2%).
- GPTZero: Sviluppato per insegnanti e professionisti, identifica testi generati da AI analizzando la prevedibilità e la "perplessità" del linguaggio usato.
- Writer.com AI Content Detector: Strumento gratuito online che valuta se un testo è umano o generato da AI, con punteggio di affidabilità e suggerimenti di editing.
- Undetectable AI Detector: Un tool gratuito che verifica se un testo è stato generato da AI come ChatGPT, GPT-4 o Claude. Fornisce un punteggio di rilevamento combinato da più detector e include una funzione per "umanizzare" il testo, rendendolo meno rilevabile.
Google e i contenuti generati dall'AI: rischi di penalizzazione
Google (come azienda e come algoritmo) non è ingenua.
L'algoritmo è sempre più attento alla qualità, e utilizza sistemi in grado di riconoscere pattern tipici dei testi generati artificialmente.
Tuttavia, penso io e molti colleghi mi confermano, non è la paternità del contenuto (umana o AI) a preoccuparlo, ma la qualità.
A dirlo è la stessa Google, nella sua documentazione "Indicazioni della Ricerca Google sui contenuti creati con l'IA":
Se un testo AI rispetta gli standard di E-E-A-T (Esperienza, Competenza, Autorevolezza, Affidabilità), allora ha le stesse chance di posizionarsi bene come uno scritto da un umano.
Invece, un contenuto senza "valore sottostante", magari pieno di ripetizioni o scritto in modo meccanico, rischia grosso.
Google potrebbe trattarlo come spam AI, abbassandone il ranking o ignorandolo del tutto.
Quando Google legge un articolo (sì, immaginiamo che legga con gli occhiali), cerca questi ingredienti: contenuto originale, valore per l'utente, esperienza diretta e dati utili.
L'AI può offrire tutto questo, ma solo se tu le dai la direzione giusta e revisioni il testo seguendo i consigli riportati sopra.
L'E-E-A-T non si improvvisa: si costruisce con contenuti autentici, citazioni affidabili, e uno stile che trasmette fiducia.
Il futuro del copywriting SEO con l'intelligenza artificiale
La corsa dell'AI non si ferma: i nuovi modelli linguistici diventano sempre più raffinati, capaci di cogliere sfumature semantiche e persino di apprendere dai feedback degli utenti.
Per il SEO, questo significa che sarà sempre più difficile distinguere tra testi scritti da AI e umani...a patto che siano ben fatti.
Il futuro? Algoritmi AI che scrivono, ma anche che suggeriscono strategie SEO, migliorano l'UX e persino adattano i contenuti in tempo reale in base all'utente che legge.
La domanda da un milione di euro: "Ma i copywriter spariranno?" Spoiler: no.
Il copywriter umano sarà sempre più un "direttore d'orchestra", una mente strategica che usa l'AI come strumento.
Creatività, esperienza, empatia e pensiero critico non sono ancora codificabili.
Secondo me, chi saprà usare bene l'AI, invece di temerla, diventerà un professionista 10 volte più efficiente e soprattutto, indispensabile; come diceva Giorgio Taverniti qualche giorno fa su Facebook "LA SEO È MORTA. Come no. Sono morti gli incompetenti. Sicuro."
Conclusioni
In conclusione, scrivere testi ottimizzati SEO con intelligenza artificiale è una pratica ormai diffusa, ma non priva di insidie.
Nel mio test ho voluto dimostrare quanto l’AI possa essere utile ma anche riconoscibile, e per questo ho condiviso 10 consigli pratici per rendere i testi più umani, autentici e performanti.
Con piccoli accorgimenti - dal tono personale alle variazioni stilistiche - è possibile sfruttare il potenziale dell’AI senza cadere nelle trappole dell’automatismo.
E tu? Cosa ne pensi? Scrivi esperienze dirette, dati e riflessioni nei commenti!