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Come fare Social Media Marketing

Scritto da Marco Panichi il Aggiornato il
social media marketing come si fa

Tante aziende diventano pazze per promuoversi con il Social Media Marketing.

Allora la domanda sorge spontanea: “Come si fa il Social Media Marketing?” , “In cosa consiste?”

In questa pagina riassumo con uno schema in 11 punti il funzionamento di questo tipo di Marketing.

L’Avviamento (da compiere solo la prima volta)

Prima ancora di andare su Facebook e aprire bocca è necessario svolgere un’analisi attenta e critica dei fattori in gioco, tra i quali certamente.

NOTA BENE: Ho scritto che l’Avviamento si compie solo una volta; in realtà ci sono molti casi nei quali si sente il bisogno di ridefinire la strategia, analizzare nuovi concorrenti o dati proveniente dalla nostra audience. Possiamo quindi dire che l’Avviamento si compie certamente all’inizio ma che alcune fasi si possono ripetere a ciclicamente ogni 6 mesi – 1 anno, anche se con minore impegno visto che “il grosso” dovrebbe già essere stato svolto.

1) Analisi del target

Per prima cosa vorrai sapere quali sono gli argomenti di interesse del tuo potenziale cliente, e soprattutto, se segue / è iscritto a qualche gruppo / canale all’interno del social network prescelto. Per avere un dialogo con il tuo cliente-tipo, devi “vivere” il social media come fa lui!

Questo ti porterà a conoscere molto bene il tuo cliente modello, al punto da poterne creare un profilo rappresentativo che in gergo si chiama Personas; se ad esempio vendi attrezzi da giardino potresti delineare il personaggio di Luigi “Pollice verde”; se hai una boutique di moda potresti dare alla luce Chiara “la vanitosa”. Si tratta di un’analisi all’apparenza semplice ma con risvolti strategici e pratici importanti.

All’interno di questa analisi si dovrebbe stilare una lista di partenza di influencer ossia utenti particolarmente attivi ed “ascoltati” dal target di riferimento. Questa lista sarà poi ampliata nel corso del tempo.

2) Analisi della concorrenza

Se oggi tu cominciassi a promuovere la tua azienda su Facebook, impiegheresti mesi e forse anni a trovare le giuste modalità, quelle che ti fanno avere interazioni, visibilità e contatti reali, diciamo. Questo perché ogni social ha una sua lingua e dinamiche di conversazione. Per tale motivo lo step successivo è effettuare un benchmarking dei competitor.

Potrai rubare le idee migliori e chiaramente prendere coscienza degli errori da non compiere mai. Ma soprattutto comincerai a delineare gli elementi capaci di differenziarti dalla concorrenza, che poi costituiranno il plusvalore che spinge l’utente alla tua offerta aziendale.

3) Scelta dei Social Network opportuni

Esistono molti social network; voler essere presenti su tutti è assolutamente impossibile e controproducente. Per cui la scelta dei Social Network su cui concentrarsi è la prima operazione. Ti rimando al mio articolo che ti spiega quanti Social Network esistono e i migliori per le aziende.

Ricorda che ogni social richiederà molte energie in termini di tempo e denaro. In questa sede ringrazierai di aver svolto le analisi precedenti, capaci di salvarti dall’imboccare strade sbagliate.

In base ai Social Network scelti si individueranno dei tools / strumenti opportuni per svolgere i compiti di routine: ascolto del network, scoperta dei trend topic, creazione dei contenuti e loro pubblicazione, analisi, ecc.

4) Creazione di una Strategia Social Media Marketing

Studiando concorrenti ed utenti si ottiene la consapevolezza necessaria per prendere decisioni (prima ancora di “agire”). Tali decisioni vengono riunite in una cosiddetta Social Media Strategy, che conterrà indicazioni sia teoriche (modalità e tono di conversazione, ecc) che pratiche (cosa pubblicare e quando, social media policy per l’azienda e i suoi collaboratori, ecc).

La Social Media Strategy conterrà certamente il tone of voice, ossia il “tono di voce” opportuno per rivolgerti al tuo target; poi ci saranno indicazioni per i contenuti che non dovranno mai mancare di trasmettere i valori aziendali; infine ci sarà il piano editoriale ossia la calendarizzazione da seguire per pubblicare i contenuti citati o quanto meno delle regole che definiscano la linea editoriale da mantenere.

5) Creazione della pagina aziendale

La prima azione concreta sarà quella di creare una pagina aziendale opportuna: immagine di copertina, logo, informazioni. Non di meno dovrai scegliere un nome opportuno (breve, contenente parole chiave e il nome dell’azienda, ecc e la giusta categoria, dettaglio molto spesso sopravvalutato che invece ci collega ai complessi meccanismi del social che ci conducono all’utente di nostro interesse.

Siccome questo passaggio viene svolto soltanto una volta, l’ho lasciato nella sezione strategica.

Ora è tutto pronto per avviare il nostro ciclo operativo quotidiano nei Social Media.

Gestione quotidiana / settimanale

Questa è la parte pratica.

Molte aziende cominciano direttamente da qui, saltando a piè pari tutta l’analisi e la strategia; spero con le mie parole di averti convinto a non procedere fintanto che non hai analizzato bene la situazione e stilato una Social Media Strategy assennata.

Nel titolo della sezione ho indicato “quotidiano / settimanale perché la giusta frequenza con la quale dedicarsi ai Social Media dipende da caso a caso. Una frequenza equilibrata può essere “un giorno si e uno no”, In alcuni casi è necessaria una presenza costante più volte al giorno. In altri casi puoi dedicarti ai canali sociali in maniera più rilassata, ma certamente non meno di un giorno a settimana.

6) Ascolto (Social Listening)

“Ogni mattina un Social Media Manager si sveglia e sa che se vuol sopravvivere, deve ascoltare meglio degli altri”.

Per ascolto si intende accedere velocemente (tramite tools scelti e predisposti in sede strategica) ad alcune fonti che vogliamo ascoltare: concorrenti, influencer, portali di settore, segnali diretti alla nostra azienda.

Questa assimilazione di dati giornaliera, unitamente alle direttive strategiche, spianerà la strada alla produzione e pubblicazione dei contenuti.

7) Pubblicazione dei contenuti

E’ venuto il momento di mettere in pratica il piano editoriale predisposto nella strategia. Si tratta in soldoni di creare contenuti opportuni e pubblicarli secondo le considerazioni svolte in sede strategica. Esistono infiniti tipi di contenuti e la “ricetta perfetta” è chiaramente inesistente. Solo gli utenti, con i loro apprezzamenti (o assenze) ci potranno dire in quale direzione investire. Per approfondire ti rimando allo studio da me svolto sui contenuti social pubblicati da Barilla e da Bauli, due ottimi esempi di canali sociali aziendali.

In merito ai contenuti, è bene che tu sappia che per produrre un buon post occorre circa 1 ora: si fissa l’obiettivo; ci si immedesima nei destinatari; si fa un brainstorming di contenuti con eventuale sguardo ai competitor alla ricerca di ispirazione; si acquistano eventualmente delle immagini professionali; si passa tutto in un programma di grafica per eventuali ritagli e perfezionamenti e per apporre in sovrimpressione il logo aziendale; si compone il testo; si mostra la bozza al capo (che sei tu) e la si revisione; si pubblica e si ricondivide; si gestiscono eventuali commenti o segnali provenienti dagli utenti.

8) Gestione della pagina e della reputazione

Con la diffusione della pagina e dei suoi contenuti giungeranno i primi commenti e recensioni: gli utenti cominceranno ad usare la pagina come punto di riferimento per dialogare con l’azienda. Questo comporta l’inserimento nel workflow operativo dell’azienda di una nuova eventualità: la gestione delle pagine sociali.

Questo comporta degli enormi vantaggi nell’ottica di fidelizzare il cliente ed assisterlo, ma chiaramente può diventare un problema se l’azienda non è preparata a rispondere (ecco l’utilità di avere una strategia). Inoltre possono capitare situazioni problematiche che se risolte prontamente portano valore al nostro brand – in caso contrario possono inficiarne la reputazione.

9) Promozione a pagamento

Molti social permettono (ed anzi, spingono caldamente) la promozione a pagamento dei contenuti aziendali. E’ ad esempio il caso di Facebook ADS con il quale puoi aumentare la visibilità dei tuoi post targhettizzando per età, sesso ed interessi.

Le campagne ADV nei social sono un’ottimo strumento, da integrare certamente nella strategia, che va approcciato con mente aperta (magari spendendo qualcosa in più in fase iniziale) e sviluppato con i dati alla mano fino ad ottimizzarne costi e risultati.

10) Campagne particolari

I social permettono di ottenere visibilità se riusciamo ad essere creativi ed intriganti; questo è un vantaggio (un’idea non costa nulla!) ma può trasformarsi in una sfida che molte aziende non riescono a vincere – o neanche ad accettare. Esistono molti modi per attrarre attenzione: contenuti virali (domande, sondaggi, duelli, aforismi, rielaborazione di trend topic in chiave aziendale), eventi offline, concorsi e contest.

11) Analisi e miglioramento

Tutto ciò che avviene online è misurato. Questo è ancor più vero quando usiamo pagine riservate alle aziende nei social network. Possiamo infatti accedere a tutta una serie di statistiche che ci permettono di rilevare caratteristiche dei nostri utenti, orari d’accesso, apprezzamenti dei nostri contenuti.

L’analisi periodica è un momento di presa di coscienza importante che porta a perfezionare la strategia. Gli insight sono raccolti in report, ossia documenti PDF di alcune pagine che dovrebbero fornire immediatamente il quadro della situazione (un Executive summary) e però contenere anche rimandi di approfondimento e citazione delle sorgenti usate.

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