Preventivo gratuito o a pagamento? Questo è il dilemma!

Scritto da Marco Panichi il Aggiornato il
preventivo gratuito

Alzi la mano chi ha fatto almeno un preventivo gratuito per un potenziale cliente Tizio.

Immagino che le mani alzate siano una folla nutrita: liberi professionisti ed aziende, di ogni settore merceologico, stilano preventivi gratuiti di continuo.

Spesso però accade che Tizio non accetta il preventivo. Fa parte del gioco ci diciamo, stilare preventivi gratuiti è doveroso e tra l’altro importante per “guadagnare” nuovi clienti.

Ma anche no. Può capitare infatti di investire molto tempo in quello che pensiamo essere un preventivo gratuito, ma che in realtà è una consulenza. E per quella, ne converrete con me, è giusto essere retribuiti.

In questo articolo vorrei analizzare insieme a voi questa importante differenza…vi va?

Questa “mania” del preventivo gratuito

Il preventivo gratuito è un’istituzione sempre esistita ed irrinunciabile perché permette a clienti ed aziende di incontrarsi nel tentativo di giungere ad un accordo commerciale.

Oltretutto va detto che il preventivo è una forma di pubblicità indiretta, poiché se ben fatto può metterci in buona luce difronte a Tizio. Anche se quest’ultimo non accetta la stima può ben comprendere la nostra professionalità e capacità e tenerci in considerazione per lavori futuri o per suoi conoscenti potenzialmente interessati.

Inoltre esistono preventivi molto facili da stilare. Penso ad esempio alle polizze auto dove la creazione del preventivo è addirittura automatizzata da software che si trovano anche on-line. Oppure alla semplice stima offerta dal professionista al telefono o per email, dove comunica a Tizio che il suo lavoro richiede da X€ a Y€.

Però esistono anche preventivi molto difficili da “buttare giù” ed è per quelli che stiamo cercando soluzione…giusto?

Ecco quindi che il problema non è la gratuità del preventivo, ma la sua qualità. E questo ci conduce al prossimo punto…

C’è preventivo e preventivo

E’ evidente che alcuni preventivi richiedono studi approfonditi e viene da chiedersi se sia giusto lavorare gratis. La risposta è negativa non solo per motivi venali, ma anche per una questione di dignità personale nonché di professionalità.

Purtroppo ad oggi non esiste un metro che giudichi la qualità dei preventivi e questo rende molto spinosa la questione. Lo dimostra il fatto che la rete è piena di commenti in disaccordo tra loro.

Di seguito ti riporto come funziona il preventivo in determinati settori – scoprirai che ogni settore ha trovato una sua strada più o meno strutturata in norme.

Il preventivo del Carrozziere

Con una piccola ricerca sono giunto all’articolo Il Preventivo del Carrozziere “Le chiacchiere da Bar” scritto da Il Carrozziere Blog. Il post è interessante perché distingue tre casi ben diversi tra loro:

CASO 1) Se il danno è completamente visibile e quindi quantificabile (danno estetico) il carrozziere provvede a fornire una indicazione del costo del danno (preventivo verbale).
CASO 2) Se invece il danneggiato richiede copia scritta del preventivo senza “contratto di riparazione”, il carrozziere può applicare un costo alla prestazione di quantificazione. (stampa del preventivo a pagamento)
CASO 3) Nel caso di danni strutturali, quindi non visibili, il preventivo può essere sviluppato solo con il parziale smontaggio della vettura, per poter misurare, verificare e dimostrare i danni che verranno relazionati nel preventivo. Le regole rimangono come sopra, con la differenza che si aggiungono i costi a carico del cliente per lo smontaggio e l’eventuale montaggio delle parti necessario per l’esecuzione del preventivo.

Al tempo stesso, nel Codice Deontologico delle Auto-Carrozzerie si afferma che:

Qualora per valutare in modo dettagliato l’intervento da effettuare sul mezzo, sia necessario un esame del veicolo che comporti anche una sua parziale scomposizione, il tecnico dovrà darne preventivo avviso, scritto, al cliente, avvertendolo dell’eventuale costo della manodopera.

Il preventivo del Dentista

Nel caso del dentista la “battaglia” del preventivo si incentra tutta sulla prima visita, che alcuni si fanno pagare e altri no. Stando a quanto riportato da Altroconsumo nel loro documento Inchiesta Dentisti – Quanto costa un sorriso sano:

La prima visita serve al dentista per inquadrarvi come paziente […] Alla fine della visita, deve proporvi uno o più piani di trattamento e un preventivo scritto. […]
Il 61,4% dei dentisti contattati nella nostra inchiesta in 145 studi di 6 città dichiara di non far pagare la prima visita (molti sono a Roma). Chi si fa pagare chiede in media 71 euro. Il picco è a Bologna, dove la media sale a quasi 100 euro, e un dentista ne chiede addirittura 260, che vengono però rimborsati se il paziente torna per un trattamento.

Altro input ci viene fornito dal sito Travel to Dentist dove si effettua il preventivo gratuito a patto che l’utente invii loro una radiografia panoramica.

Per concludere la panoramica (perdonatemi il gioco di parole) nella sezione dentisti riporto l’approfondita e lucida disamina del Dott. Mauro Savone il quale, al punto quarto della stessa, alla domanda:

“…e allora perché ci sono dentisti che la visita non se la fanno pagare?”

Risponde:

Il libero professionista è liberissimo di regalare il proprio tempo per le motivazioni che più ritiene giuste.”

Il preventivo del Webmaster

All’appello delle casistiche non poteva mancare la mia categoria, dove praticamente “ho visto di tutto” da parte dei colleghi, dal preventivo sotto forma di email di 10 righe per il quale sono stati chiesti 30€ fino al documento di varie pagine stilato gratuitamente.

Se non esiste una regola fissa per i settori precedenti (dietro ai quali esistono fior fiore di associazioni ed enti preposti a regolamentare la categoria) figuriamoci per il “nuovo” settore del web dove il valore di un servizio offerto si potrebbe rivelare dopo anni.

Sta di fatto che spesso è impossibile stilare un preventivo senza un progetto e il progetto costa molto tempo. Penso al caso dell’utente che mi chiede un preventivo per pubblicità di sito internet. Non è stimabile il costo di piano di marketing se non dopo: 1) analisi del caso del cliente; 2) analisi della concorrenza e del mercato; 3) identificazione della strategia; 4) identificazione degli obiettivi strategici / interventi operativi; 5) calendarizzazione di massima degli interventi.

Non c’è più obbligo di preventivo scritto!

A completare il quadro dell’argomento “preventivazione”, il gentilissimo utente Michele mi rende noto nei commenti che in merito al Decreto Liberalizzazioni (2012) il Governo h accolto quasi tutte le richieste dei professionisti inserendo diverse “liberalizzazioni”. Tra queste l’eliminazione obbligo preventivo scritto. Nello specifico:

“L’emendamento al decreto legge ha cancellato l’obbligo di fornire un preventivo scritto al cliente; su richiesta di quest’ultimo, i professionisti dovranno comunque redigere un preventivo di massima che indichi la misura del compenso che deve essere adeguato all’importanza dell’incarico e va pattuito indicando tutte le voci di costo delle prestazioni, comprensive di spese, oneri e contributi.”

Fonte: Obbligo di preventivo per i professionisti – AvvocatoGratis.it

 

“A me il preventivo dettagliato lo hanno fatto gratis!”

Non metto in dubbio che esistono tanti modi là fuori per ottenere preventivi dettagliati anche gratis.

Come detto sopra esiste preventivo e preventivo e, ad esempio, nel caso della polizza auto non è difficile ottenere tale preventivo gratuitamente.

Se però parliamo di preventivi dettagliati da parte di consulenti (geometri, avvocati, webmaster, etc) allora bisogna stare attenti all’altra faccia della medaglia. Se ricevete un preventivo gratuito dai consulenti sopracitati, probabilmente ci si trova di fronte ad una di queste casistiche:

  • Il “professionista” è alle prime armi e ha bisogno di farsi un nome.
  • Il preventivo è sbrigativo e non approfondito.
  • Vi verranno venduti servizi “prefabbricati”.

E allora, preventivo gratuito SI. Basta che sia un preventivo!

Sulla base delle casistiche sopra riportate e della mia esperienza professionale mi è sempre più chiaro il fatto che quando Tizio chiede un preventivo non sempre si tratta di un preventivo: a volte si tratta di veri e propri progetti per i quali è giusto chiedere compenso.

Addirittura potremmo delineare 3 tipi differenti di “studi preventivi”:

  • IL PROGETTO – Preventivo di interventi nel MEDIO-LUNGO TERMINE

    In questi casi il consulente deve usare la sua esperienza e competenza per raccogliere le esigenze di tutti i protagonisti in gioco, analizzare la situazione, scegliere la via più opportuna e simulare il processo di svolgimento del lavoro nel tempo. E’ un lavoro evidentemente oneroso che richiede compensi importanti proporzionati alle dimensioni del progetto

  • LA CONSULENZA – Preventivi DETTAGLIATI di interventi nel breve termine

    Per “dettgliati” si intendono quei preventivi dove occorre un’analisi approfondita del problema. Queste analisi non si fermano mai ad “un’occhiata e via” ma richiedono tempo ed esperienza. Una volta effettuata l’analisi il consulente dovrà comunque stabilire il modo migliore di procedere e comunicare tutto doviziosamente al cliente. Per questo motivo anche tali “preventivi” andrebbero pagati secondo la mia opinione.

  • IL PREVENTIVO – Preventivi SU DUE PIEDI

    L’ultima categoria è quella dei preventivi fatti verbalmente o tramite semplice email dove, a monte di una richiesta chiara e diretta del cliente il professionista riporta le sue tariffe medie magari proponendo al cliente un studio più approfondito qualora fosse interessato effettivamente ad avviare il rapporto di collaborazione. Questi preventivi sono ovviamente gratuiti.

Conclusione: una semplice regola

Se il preventivo comporta un lavoro superiore ai 30 minuti, si può chiedere compenso, avvertendo prima il cliente

Dì la tua!

Ho creato questo articolo partendo dalla mia esperienza personale (sia in veste di consulente che di fruitore) e da alcune ricerche fatte in rete.

In realtà sento che si potrebbe dire molto sull’argomento e mi piacerebbe essere aiutato da te in questo compito.

Lascia un commento qui sotto, raccontami la tua esperienza personale e avrò piacere di integrare il tuo punto di vista nell’articolo!

Commenti


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19 thoughts on "Preventivo gratuito o a pagamento? Questo è il dilemma!"

  1. Aldo ha detto:

    articolo e argomento molto interessante…ma…..se trovi clienti che ti pagano il preventivo presentameli…

    1. Marco Panichi ha detto:

      ciao Aldo, grazie degli apprezzamenti, sempre graditi. Sicuramente un cliente non può pagare un preventivo, però è anche vero che se per preventivare occorre effettuare un’analisi, l’analisi va pagata.

      1. Barbara Bonaccorso ha detto:

        Analisi, telefonate, luce (per il pc), tempo da spendere e da togliere ad altri clienti…. Se si spiegano le motivazioni validissime del costo di una pre-consulenza, forse qualcuno dotato di cervello lo capirebbe.

  2. Mercatello ha detto:

    Disamina affascinante, per così dire. Effettivamente ogni categoria fa caso a sè e l’utente non può che risultarne confuso da questo miasma. La cosa certa è che il tempo ha un costo e il costo di deve pagare.

    1. Mercatello ha detto:

      Aggiungo: condivido la conclusione alla quale giungi. Non si può lavorare gratis per più di trenta minuti. PErò vorrei aggiungere un pensiero prima della chiusura dei giochi: occorre dividere il caso di creare un preventivo dal caso di creare, per la prima volta, il proprio listino. Creando un buon listino spesso l’attività di preventivazione è molto più scorrevole.

      1. Marco Panichi ha detto:

        ciao Mercatello, sicuramente l’utente è veramente confuso davanti alle proposte che gli giungono dal nostro settore, ancora così “fumoso” e sregolato. Il fatto che i nostri prodotti non siano tangibili al pari di mele e pere (o di un’auto) rende il tutto più difficoltoso.
        Hai sottolineato un punto giusto, e cioè che non si può accollare al cliente IL TEMPO CHE IMPIEGHIAMO A CREARE IL NOSTRO LISTINO, perché questo fa parte della nostra infrastruttura!

  3. Barbara Bonaccorso ha detto:

    Sono pienamente d’accordo con quanto è scritto nell’articolo.
    Sono un consulente aziendale, specializzata in certificazioni ISO, e spesso mi capitano richieste di preventivo per diversi schemi di certificazione e altri servizi.
    30 minuti per preparare un preventivo sono pochissimo, a parte quelli già precompilati per aziende che hanno richieste molto simili.
    Ho ricevute tante fregature, fino ad oggi… Ecco perché sono arrivata a questo sito/blog: il cliente/azienda ti chiama, fa la sua richiesta, spesso muovi mari e monti per cercare quello che ti ha richiesto e alla fine è un buco nell’acqua.
    Credono forse che noi consulenti stiamo seduti tutto il giorno a grattarci la pancia? Credono forse che le nostre ricerche siano autoreferenziali?
    La prossima volta sarò molto chiara con chi avrà bisogno dei miei servizi: vuoi che ti risolva il problema? PAGA!!

    1. Marco Panichi ha detto:

      salve Barbara, condivido il tuo sconforto. Sicuramente serve tanto discernimento per limitare al minimo i “danni” della preventivazione gratuita. Voglio dire, se un nostro ottimo cliente ci manda un conoscente, il preventivo lo faccio volentieri. Se capita Tizio Caio dal nulla, e senza alcuna presentazione chiede preventivo copiaincollando le voci di preventivo di un’altra azienda, lo allontano con una scusa cortese ma ferma.

  4. Marco ha detto:

    Vi racconto cosa mi è successo, ho chiamato il meccanico (crm moto guzzi di Pordenone) perché venisse a prendere la mia moto e fare un preventivo per aggiustarla, chiedo quanto costa il trasporto e mi rispondono 20/30 euro (già non capisco da quando 20 e 30 sia la stessa cosa) gli rispondo ok.
    Dopo un paio di giorni chiamo per sapere se è pronto mi dicono di si, vado a vederlo ed essendo per me troppo alto decido di portare via la moto è quando chiedo quanto dovessi dargli … la sorpresa. … mi chiede 90 euro, alla mia perplessità e quando chiedo spiegazioni mi risponde che ci ha messo 2 ore e che lui può fare ciò che vuole e che se non avessi pagato non mi avrebbe dato la moto a questo punto chiamo i carabinieri che non solo non hanno risolto la situazione ma che mi consigliavano di pagare dato che non potevo dimostrare che non c era stato 2 ore e se volevo poi se lo ritenevo oopportuno fare causa, io vi chiedo ma è normale? davvero un preventivo può costare qualunque prezzo decida il commerciante? Mah

    1. Marco Panichi ha detto:

      salve Marco,

      grazie del commento! Unica cosa ho rimosso il nome dell’azienda che hai citato, perché qui siamo interessati a discutere delle dinamiche senza far processi/recensioni a nessuno in particolare. Scusa se mi sono permesso.

      Venendo al tuo commento, quello che ti è successo è inaudito ma purtroppo non è la prima volta che sento questi racconti o che li provo sulla mia pelle!

      Sicuramente, per un buon rapporto occorre che:
      > Il fornitore illustri tutte le condizioni con chiarezza (lui è maggiormente responsabile di questo)
      > Il cliente, seppur ignorando l’argomento, deve sempre chiedere “mi hai detto tutto? ci sono condizioni che non mi hai comunicato?”

      Però, come detto, la responsabilità secondo me è sempre del fornitore, perché il cliente non ha dovere di conoscere tutte le dinamiche correlate ad un determinato settore, come invece è doveroso per il fornitore.

      Riguardo al tuo caso specifico poi, secondo me avresti dovuto chiamare un legale PRIMA dei carabinieri, perché (magari sto sparando una cavolata) il meccanico ti ha sequestrato indebitamente il bene!

  5. Bettolini ha detto:

    Interessante articolo, non avevo pensato di spulciare come fanno gli altri a fare preventivi. invece c’è un sacco da imparare, in fondo alcuni settori sono molto simili tra loro. Comunque alla fine il trucco (se trucco si può chiamare) è di non fare preventivi a cani e porci, bisogna capire quando è il caso e quando invece c’è rischio di…rimanere fregati!

    1. Marco Panichi ha detto:

      Salve Bettolini, se c’è una cosa che ho imparato negli anni è “analizzare la concorrenza”, soprattutto quella “indiretta” (ossia che non fa proprio le nostre stesse cose o che le fa in un luogo molto lontano dal nostro). Si può imparare molto!
      Riguardo alle modalità di preventivazione condivido il tuo pensiero: bisogna fare una selezione, usando la propria esperienza e il proprio intuito!

  6. michele ha detto:

    Complimenti per l’articolo Marco. Oggi stavo dando un’occhiata alla legge sui preventivi e sulla rete trovo questo :

    A seguito della legge di conversione n. 27, i professionisti non sono più obbligati a fornire un preventivo scritto.
L’emendamento al decreto legge ha cancellato l’obbligo di fornire un preventivo scritto al cliente; su richiesta di quest’ultimo, i professionisti dovranno comunque redigere un preventivo di massima che indichi la misura del compenso che deve essere adeguato all’importanza dell’incarico e va pattuito indicando tutte le voci di costo delle prestazioni, comprensive di spese, oneri e contributi.

L’inottemperanza di questi obblighi non costituirà tuttavia illecito disciplinare, come invece previsto dal testo del decreto-legge 1/2012. 


    Per quanto riguarda i compensi penso che, da riparatore o cliente che siate, conveniate che sarebbe giusto pagare al riparatore un prezzo congruo per un preventivo che comporti un lavoro di manodopera consistente ( smontaggio, analisi, test di componenti interni, etc.), chiaramente previamente calcolato da parte del riparatore in anticipo o casomai in corso d’opera.

    Altrimenti voi che tipo di servizio preferireste ?

    1. Marco Panichi ha detto:

      salve Michele, grazie a te dell’ottima informazione! Ho provveduto ad integrare l’articolo. Sinceramente non condivido l’idea di lasciare il cliente in sospeso e senza alcun documento in mano a riprova degli accordi presi; anzi lo reputo veramente poco professionale. La cosa che mi ha sorpreso è che queste richieste sono provenute dai “professionisti” stessi stando a quanto sono riuscito di capire in rete.

  7. Susanna Cavallina ha detto:

    Dal 2017 c’è l’obbligo di preventivo scritto al conferimento dell’incarico al professionista.
    Questa consulenza te la do gratis!

    1. Marco Panichi ha detto:

      salve Susanna, grazie del commento (e del sorriso :D ) però sono confuso, come fanno a conferirmi l’incarico se ancora il preventivo non l’ho fatto?

  8. Alberto ha detto:

    Ciao a tutti.
    Articolo ben scritto e che fa emergere in toto le problematiche di noi professionisti.
    E sottolineo professionisti.
    Per quanto mi riguarda sono un consulente di viaggio, della più nota azienda di settore.
    Il mantra della nostra azienda è proprio quello della consulenza gratuita, dell’incontro col cliente-talvolta anche al domicilio degli stessi- , della differenziazione rispetto le agenzie tradizionali e del marasma di internet.
    Investiamo tanto tempo ed energie nella formazione, per dare un servizio di eccellenza. Abbiamo molte richieste, il problema è che, una volta individuate le esigenze dei clienti, sviluppato il piano voli, lavorato a più riprese su modifiche all’itinerario e alle strutture, centrato il budget di spesa, centrate le tempistiche e dedicato tempo a chiamate, mail, risposto a tutte le loro domande, e messo tutto nero su bianco o addirittura sviluppato il preventivo in formato multimediale, solo una stretta minoranza chiude la trattativa.
    Molto altri si appropriano del tuo lavoro, spariscono o si ripresentano col tuo “preventivo” quotato altrove, da chi ha trovato tutto pronto e ha applicato una scontistica impossibile.
    Il lavoro di giorni e giorni ti torna sui denti come un boomerang.
    Senza contare le spese di carburante, cancelleria, e tutti quei servizi che hai fornito sperando di dare valore aggiunto al preventivo stesso.
    In realtà sono anni che la categoria del turismo vorrebbe applicare una cauzione sul preventivo, che ti verrebbe restituita una volta venduto il viaggio, o trattenuta sotto forma di consulenza qualora tu sparisca dopo tutto questo lavoro.
    Di fatto, niente è avvenuto poiché ognuno segue la sua politica, ci sono realtà che scontano la stessa loro provvigione pur di muovere liquidità, in attesa di una ripresa che difficilmente avverà, rovinando così il mercato.
    Le associazioni di categoria non tutelano nessuno, facendo orecchie da mercante.
    Per i clienti è tutto un diritto.
    Personalmente credo siamo davanti a una mera perdita dei valori morali, in virtù di un’egoistica ricerca del risparmio a discapito di molti, e in favore di pochi, pochissimi “furbi”.

    1. Marco Panichi ha detto:

      buongiorno Alberto, e grazie del sentito e prezioso commento. Condivido con te l’ultimo punto, stiamo mettendo il profitto sopra all’etica nella nostra lista delle priorità quotidiane, con un vero impoverimento qualitativo della nostra vita.

      Quello che tu fai per il cliente, l’intervista, il preventivo, le modifiche, è una cosa che io facevo nei primi anni di lavoro ma che poi mi sono proibito con una decisione ferma. Se mi viene chiesto un preventivo, posso dedicare 10 massimo 30 minuti. Se continuo ad investirci tempo significa che sto rispondendo a domande, effettuando analisi, offrendo valore e quindi che sto lavorando. E per il lavoro è mio diritto essere pagato.

      Spero che troverete nel vostro settore un equilibrio. Ad esempio potreste offrire il viaggio, ma anche una “consulenza di viaggio” nella quale create un piano di viaggio assieme al cliente e lo seguite nelle varie fasi.

      A presto,

      Marco

  9. binance ha detto:

    Can you be more specific about the content of your article? After reading it, I still have some doubts. Hope you can help me.

I commenti sono chiusi.

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